lunedì 21 gennaio 2013

Uomo antico




Tu uomo antico: hai rivisto un altro mondo!
Quello moderno, fatto di piccoli uomini cinici che tiravano il tuo povero corpo fuori dall'ultimo baluardi di ghiaccio che era stata la tua tomba, il tuo rifugio, per tanto tempo.
Nessuna pietà per quelle membra solo la curiosità di noi uomini del ventesimo secolo dove tutto fa spettacolo.
Io, ti vedo, uomo antico, con passo fermo salire e scendere quelle alte montagne fra mille pericoli e agguati, forse per carpire la tua conoscenza di magie e guarigioni che tu sapevi fare con le erbe e i muschi che raccoglievi. 
E poi l'ultimo agguato mortale fra quelle immense e ate conosciute foreste, fuggendo sempre più su, ferito in cerca di un rifugio.
Solo, con chissà che ultimi pensieri.
Ora piango nel vederti lì, nudo, senza le tue vesti, le tue armi, gli amuleti e pozioni che portavi nel tuo ultimo viaggio.
Ora sei un manichino di ossa e pelle, esposto dietro un vetro, scienziati girano e rigirano il tuo corpo in nome della scienza.
Io voglio gridare per te: ma io sono un uomo!

sabato 22 settembre 2012

Il gatto
























Il gatto esce
dal suo rifugio e 
con occhi assonnati si stira. Poi...!
con aria regale
graziosamente posa
la coda sulle
zampette

domenica 30 gennaio 2011

Inverno in Alta Val Curone



















Salgo verso il monte,
nel freddo pungente di un pomeriggio invernale:
sola,
con il cuore mi batte forte in gola
come a un bambino in cerca d'avventura.
Su, in alto ai margini dei prati,
gli arbusti di more biancospini e rose selvatiche
sono bianchi di brina e dietro
il buio del bosco.
Entro scostando i rami spinosi,
sotto i miei piedi schricchiolano le foglie ghiacciate,
calda e soffice coperta per il bosco.
L'aria si fa sempre più grigia,
ma continuo a girovagare
raccogliendo le ultime pigne e bacche,
assaporando con la mente e con i sensi
questo momento di perfetto silenzio.
Forse... chissà!
In fondo spero di perdermi in questo mondo incantato.
Poi i latrati dei cani,
che sono giù in fondo valle
mi guidano verso la realtà.

lunedì 24 gennaio 2011

In coda sulla sopraelevata












Genova!
In coda sulla sopraelevata.
Guardo le belle antiche facciate
fronte mare
e dietro torri medievali
grandi e piccole
è poi più su verso i tetti
terrazzi e altane
sono piccoli giardini pensili
splendenti di colori,
le rondini sfrecciano
contro un cielo limpido
di primavera (quasi al tramonto).

Pensiero improvviso:
Volo
rubando con gli occhi
i colori da vecchie
case salmastre

domenica 19 dicembre 2010

Scirocco
















Mamma ricordi!
Si usciva sottobraccio, felici,
non più madre e figlia,
ma amiche, che rubavano un pò di tempo alla giornata.
Si andava a guardare le vetrine come si andava a trovare dei parenti.
La piazzetta con tanti gatti, l'erborista, il vicolo con le case che sapevano di secoli,
lo scirocco che faceva l'aria grigia,
l'inverno si confondeva nell'ardesia del vicolo.
Le vetrine dei negozi quasi buie, dove generazioni si susseguivano,
e negli scaffali la merce che faceva ormai parte della famiglia.
Noi due,
si guardava,
si cercava già nell'aria l'odore di cioccolato,
una luce in più che voleva dire Natale.
Ci riempivamo gli occhi di tante cose,
tante persone,
e per finire
una dolcezza comprata in un negozietto piccino,
una sfoglia burrosa densa di creme profumate,
che mangiavamo per strada, piano piano, assaporandola assieme ad un'ora di felicità.

lunedì 6 dicembre 2010

In treno













In treno

Mattino presto,
dal finestrino passano fotogrammi
di un film infinito!
Persone che intravvedi da finestre appena dischiuse.
Inizio di una qualunque giornata di periferia,
fotogrammi di vite sconosciute,
che tu sfiori
e poi avanti ancora, piccole auto viste lontano
in mezzo ai campi
si affannano verso il lavoro
e torneranno solo alla sera con le luci accese
squarciando la nebbia che sale veloce.
La pellicola continua
con riprese di stazioni grandi e piccole,
persone che partono e arrivano con lo sguardo sospeso
in un viaggio voluto o dovuto
prigionieri del loro presente, riprese di gente comune.
Poi di nuovo periferie,
spiazzi di ferraglie
dimenticate
supermercati, ipermercati, saloni del mobile,
tutto per tutti
attrattiva domenicale.
La pellicola rallenta
e si arriva a una meta transitoria
per essere pronti
al prossimo ciak.

Annaba, 1986















Un lampo di colore improvviso...!
Oro, rosso, bianco e nero
discende in mezzo al fogliame della collina,
la famigliola vestita a festa...
Lei sul somaro, col suo bambino
e lui a piedi con orgoglio.
Una visione che si perdeva nei tempi